Motor Bike Expo 2024: il custom e I risultati dei bike show

Domenica 21 gennaio si è conclusa la 16ª edizione di Motor Bike Expo, che va a confermare grandi numeri e grandi risultati. La crescita dei visitatori, rispetto alla scorsa edizione, conferma la costante evoluzione del salone pensato per i motociclisti, tra le manifestazioni fieristiche in assoluto più visitate in Italia e in Europa.

In una sintesi impossibile delle novità e delle iniziative, mai numerose come quest′anno, ecco cinque flash: la prima mondiale della moto BMW R 12 (che leggerete in una news successiva); il nuovo motore che rivoluziona il sistema di distribuzione, brevettato dal geniale "viticoltore e tecnico" Umberto Borile, già visitato da numerosi progettisti della produzione di serie; le tre moto Suzuki in anteprima per il mercato Italiano; i 6 campioni di motocross freestyle che, sotto la guida di Vanni Oddera, hanno portato in sella 80 visitatori disabili, per una giornata indimenticabile; la selezione dei migliori customizzatori del mondo nelle cui realizzazioni si intersecano meccanica, costume e arte. E persino la raccolta di firme per il riconoscimento della Vespa “Patrimonio della Cultura Italiana”.

Di seguito invece una breve anteprima “a tutto custom” di quello che troverete sul numero di marzo di LowRide, in edicola già a fine febbraio.

LE SPECIAL PRESENTATE
La giornata di venerdì ha visto una concentrazione di presentazioni a tema custom senza precedenti.

Dopo la BMW R 18 One Eight "C" realizzata da Paul Yaffe, di cui vi parleremo in una prossima news tutta dedicata alle Case, il produttore olandese di scarichi Dr. Jekill & Mr. Hyde ha esibito due nuove versioni dell’impianto a sonorità variabile Twenty-One: uno dedicato a Indian Chief, montato per l’occasione su una Sport Chief, e l’altro a modelli Harley-Davidson Touring, montato su uno Street Glide ST e anche su una moto da corsa per il campionato King of the Baggers, realizzata grazie al contributo di numerosi partner, tra cui Brembo, Custom Chrome Europe, Don Performance, Öhlins, Saddlemen e il produttore di pezzi in carbonio Carbon Visionary.

Quest’ultima azienda, con sede negli Stati Uniti ma fondata dal veneziano Massimiliano Paccagnella, conosciuto come Max Biker H-D, ha svelato presso il suo stand due special, entrambe su basi Harley-Davidson Road Glide: la prima è per il cliente Andrea Pagnanini, realizzata dall’officina Shoot Fire di Porto Sant′Elpidio (FM) in collaborazione col produttore di parti speciali Vity’s Design, verniciata dall’artista marchigiano Luca Coppari di Novart e motorizzata con un potente bicilindrico Screamin’ Eagle Milwaukee-Eight 131 da ben 2.150 cc. La seconda è una “company bike” realizzata da Harley-Davidson Padova per mostrare i componenti in carbonio del brand italo-americano. Numerosi i partner che hanno contributo alla costruzione di questa special battezzata Miami, la città dove vive Max: FG Gubellini per le sospensioni, Lyndall Brakes per l’impianto frenante, Vance & Hines per le parti motore, Cali Raised Moto e Alloy Art per i dettagli e naturalmente MBE, il cui logo compare sul parafango posteriore.

Il customizzatore brianzolo Lorenzo Nisi di Bad Boys Garage ha presentato presso il suo stand due special sportive su basi Sportster differenti: la prima nasce sulle ceneri dello Sportster Forty-Eight di Jurij Re Cecconi, co-founder del raduno Sporty Meeting insieme a Paolo Ghiringhelli del blog Duecilindri e dell’omonimo web magazine televisivo ideato da Davide Trotta. La moto era reduce da un brutto incidente avvenuto nel 2017 durante un viaggio verso il celebre raduno del Faaker See. Lo Sportster, ribattezzato Be(e) Warrior, è rinato grazie all’opera di Lorenzo. che ha rifatto completamente la carrozzeria, mentre per il motore ha usato un kit S&S Cycle Hooligan, che porta la cilindrata a 1.250 cc e la potenza a 90 cavalli.

La seconda special, ribattezzata 975 Monza, è sempre su base Sportster ma si tratta di un moderno Nightster con propulsore Revolution Max 975, acquistato nuovo dal proprietario Ivan. Una scommessa per il customizzatore lombardo, uno dei pochi finora ad aver modificato questo modello. Anche in questo caso la carrozzeria è stata completamente modificata utilizzando un monoscocca artigianale con sella sollevabile. Farà incetta di premi nei bike show di sabato e domenica.

Plurivincitore in numerosi bike show, Roberto Pellegrino, specializzato in trasporto moto con il marchio RP Motorcycle, ha completamente rivisto il suo Road Glide del 2009 realizzato in stile clubstyle, in collaborazione con l’azienda svizzera produttrice di scarichi Malparidos e verniciato da MDP Monza.

Boccin Custom Cycles da Eraclea (VE), specializzato in motori Harley-Davidson in ghisa, ha invece presentato presentato “Gemma”, un bobber Flathead del 1947 verniciato a temi floreali e teschi con colori acrilici da una giovane studentessa di arte, la sedicenne Siria (figlia del proprietario Fabio), ispirata dall’artista giapponese Takashi Murakami.

Infine, il preparatore bergamasco Christian di CustomadeGarage ha proposto un Fat Boy del 2019 costruendo la carrozzeria quasi interamente a mano, con l’unica eccezione del serbatoio, verniciata dall’artista Accia Skar, mentre la sella è LR Leather di Luca Ronzoni.

I BIKE SHOW
La giornata di sabato ha visto alternarsi alcune premiazioni sul palco al padiglione 2, che ha ospitato, a partire dalle 12, MBE Pick, il contest che riunisce, in veste di giudici, editori di magazine internazionali e responsabili di aziende partner di MBE.

Bad Boys Garage ha fatto incetta di premi con i suoi due Sportster Harley-Davidson, rappresentanti della vecchia e nuova generazione degli “small block” della Casa di Milwaukee. Il più premiato del garage di Muggiò (MB) è stato il 975 Monza, che ha ricevuto tre “nomination” da altrettante riviste, tra cui l’americana Hot Bike e la tedesca Dream Machines, più un premio speciale dall’azienda di parti aftermarket Rebuffini Cycles.

La rivista indonesiana di lifestyle e motori Outcult ha premiato lo Sportster Be(e) Warrior, sempre di Bad Boys. Il blog Duecilindri con il giudice Damiano Roncaglioni ha invece consegnato la targa premio ai francesi di South-Riders Garage per un Evolution 1340 del 1989. Tra gli altri riconoscimenti italiani, noi di LowRide abbiamo scelto un Softail Slim di Harley-Davidson Padova, che ha ritirato il premio tramite alcuni soci del suo chapter HOG.

A seguire, è andato in scena MBE Award, il bike show organizzato direttamente dagli ideatori di Motor Bike Expo che ha laureato la moto “King of custom”. Nella top ten di moto scelte da personaggi noti nel mondo del customizing americano, come il fotografo Michael Lichter, Jeff Holt di V-Twin Visionary, Bob Seeger Jr di Indian Larry Motorcycles e Cristian Sosa di Sosa Metalworks, c’era di nuovo il Nightster 975 Monza di Nisi. Alla fine, però l’ha spuntata lo svizzero Stéphane Grand di T4 Motorcycles con una moto completamente artigianale, realizzata assemblando un telaio Harley-Davidson VL degli Anni 30 con un motore Knucklehead del 1942. Il bricoleur di Ginevra si porta a casa un motore del marchio Ultima in stile Shovel, offerto dallo sponsor Custom Chrome Europe, del valore di 10.000 euro.

Il trittico degli ultimi custom contest della domenica si è aperto con il Choppers Magazine Invitational, tutto dedicato allo stile chopper, inventato nel Secondo dopoguerra dai reduci americani e celebrato nel film Easy Rider del 1969. Promosso dall’editore Cary Brobeck della celebre rivista americana, in collaborazione con Eternal City Motorcycle Show, Michela e Mirko Marinelli, customizzatore di Latina esperto di questo stile old school. Tre le moto sul palco a cui assegnare altrettanti premi: l’Editor’s Choice è andato al customizer veronese Marco Facchinetti per il suo Panshovel del 1967; il Best Chopper all’officina di Genova Wild Wheels, che a Verona ha portato un Panhead del 1954; il premio più ambito, Best in Show, è andato invece all’Ironhead 1972 di Gianfranco Lentini dell’officina Meccanicamente di Cormano (MI), estrosa personalità nota nel mondo biker col soprannome di Piffio, che riceve anche uno special prize da Antony Hiro e uno spazio espositivo alla prossima edizione dell’evento custom di Roma, che si terrà il 28 e 29 settembre 2024.

È stata poi la volta dell’International Clubstyle Contest, promosso da Punta Courchevel. Quattro le moto premiate per altrettante sottocategorie di questo stile intramontabile che arriva dalla West Coast americana e coinvolge modelli Harley-Davidson FXR e Dyna, Softail di nuova generazione e Touring. La categoria Classic è stata vinta dall’olandese Michel Visser con un FXR; la Clubstyle GT dalla “Carbon Blaster” di RP Motorcycle su base Dyna del 2003, verniciata da Kustom Family Milano; la Naked dall’officina svizzera IceHouse Customs del Canton Ticino con un altro Dyna; infine, la Performance Bagger dal Road Glide di Vity’s Design realizzata da Harley-Davidson Padova con pezzi in carbonio dell’azienda italo-americana Carbon Visionary.

Gli organizzatori di Punta Courchevel hanno indetto anche un contest nazionale all’interno del bike show di LowRide, che tradizionalmente ha chiuso il Salone, premiando nella categoria Clubstyle il Dyna Low Rider S di DynaMite Garage. LowRide ha inoltre premiato la Top 20 e altre 8 “Best of” nelle categorie Scrambler, Cafe Racer, Modified (che è stata vinta da Bad Boys Garage, plurivincitore anche nella giornata di sabato nel MBE Pick con la sua 975 Monza), Bagger, Paint, Bobber, Chopper e Freestyle. La decima categoria riservata ai modelli Sportster è stata invece giudicata da Paolo Ghiringhelli del blog Duecilindri, organizzatore di Sporty Meeting, il più grande raduno europeo di “small block” H-D, che ha consegnato lo Sporty Award ad Alessandro Meneghini per il suo XL 1200 Sport. Trionfa nella Best In Show Pepe Lazzara di Los Sicanos, con un Softail del 1994 in stile Chicano.

L′appuntamento con i motociclisti si rinnoverà dal 24 al 26 gennaio 2025 per la 16ª edizione a Veronafiere di Motor Bike Expo.

di Lorenzo Rinaldi © riproduzione riservata Low Ride Srl

www.motorbikeexpo.it

© LOWRIDE | 24/01/2024
cNEWS