Dopo l’anteprima di un anno fa, Royal Enfield torna a Eicma con le bicilindriche Continental GT 650 e Interceptor INT 650. In occasione di Eicma 2017 la Casa indiana aveva svelato i prototipi delle sue prime twin. Dopo mesi di sviluppo, perfezionamento e miglioramento dei progetti iniziali, le moto sono ora pronte per essere inviate ai concessionari internazionali durante la prima fase del programma di espansione globale del brand.
Entrambi i modelli hanno in comune un telaio agile, sviluppato presso il centro tecnologico UK del marchio in collaborazione con il leggendario costruttore di telai sportivi per motocicli Harris Performance, e un motore bicilindrico di 648 cc raffreddato ad aria, semplice ma all′avanguardia, con singolo albero a camme in testa, 8 valvole e raffreddamento ad aria/olio, che sviluppa 47 CV di potenza, 52 Nm di coppia ed è abbinato a un cambio a 6 marce con frizione antisaltellamento.
La Continental GT 650 sfoggia un look da cafe racer, con semimanubri, sella singola e serbatoio da 12,5 litri. Lo scarico rialzato, le pedane arretrate e una luce a terra di 174 mm offrono discreti angoli di piega. È equipaggiata di cerchi da 18 pollici, con pneumatici Pirelli, due ammortizzatori posteriori, freni a disco su entrambe le ruote con ABS. Con il suo classico serbatoio a goccia da 13,7 litri, la doppia sella trapuntata e il manubrio largo, Interceptor 650 ha invece un’immagine da roadster d’altri tempi e offre una posizione di guida più rilassata, con la sella che passa da 790 a 804 mm di altezza dal suolo.
A partire da gennaio 2019, questi due modelli saranno disponibili per i test ride presso i concessionari europei. Le prenotazioni e le richieste saranno possibili a partire da metà novembre. Le Twin avranno una garanzia di 3 anni e un servizio di assistenza stradale gratuito, oltre a una garanzia di 2 anni su tutti gli accessori originali.
I prezzi di vendita al pubblico in Italia partiranno da 6.200 euro per la Interceptor INT 650 e da 6.400 euro per la Continental GT 650 nelle versioni Standard. Le versioni Custom e Chrome costeranno rispettivamente 200 e 500 euro in più per entrambi i modelli. A Eicma erano esposte alcune moto equipaggiate con componenti della vasta gamma di accessori originali.
Novità assoluta è invece stato il Concept Kx, anch’esso con motore V-Twin, sviluppato in soli sei mesi dai team di progettazione e ingegneristica di Royal Enfield in India e nel Regno Unito. È ispirato all′originale Model KX di Royal Enfield della fine degli Anni 30, una potente macchina a valvole laterali da 1,140 cc che è stata descritta come “l′ultima parola in tema di motociclismo di lusso”.
Il team che lavorava sulla Concept Kx ha visto l′originale come un punto di partenza, ideale per un concept in grado di riflettere la popolarità delle motociclette "retro-moderne" combinando la bassa inclinazione, la forcella girder, l’aspetto delle ruote, a metodi di progettazione all′avanguardia e materiali pregiati come rame, bronzo e pelle.
Con un lavoro di coordinazione tra l’India e il Royal Enfield Technical Center del Regno Unito, il team ha avviato il progetto in aprile con la progettazione del motore V-Twin come base attorno al quale sviluppare la moto stessa. I designer hanno condiviso le idee , osservando da vicino un KX originale del 1937.
Sono state scelte due interpretazioni da produrre come modelli in argilla a grandezza naturale: uno con un aspetto "neoclassico", l′altro più futuristico. Il concept in mostra ad EICMA quest’anno, è il risultato di una brillante miscela dei due, con caratteristiche come il design di una forcella girder che viene re-immaginato in versione high-tech "a lama", la classica calotta del faro pre-bellico rivista in modo moderno e fantasioso e un look “hardtail” del retrotreno enfatizzato dal forcellone monobraccio.
I fari anteriori e posteriori incorporano anche una versione stilizzata del vecchio logo “Redditch E” (dal nome della località del Worcestershire dove fino al 1967 avevano sede gli stabilimenti) ed emulano lo “spazio negativo”, tipico delle moto prebelliche, che non prevedevano ingombri di batterie, componenti elettronici e cablaggi. Inoltre, la configurazione del telaio e dell′airbox, fungono da elementi stressati di tensione e la sella è a sbalzo.
Il look "pulito" è ulteriormente esaltato da un impianto elettrico compatto, da componenti lavorate dal pieno come mozzi ruote e teste motore, e da una verniciatura verde e nero dall′aspetto classico, completata da un pinstriping a mano di color rame, finiture in nero per il motore e lo scarico e l′uso di pelle color noce per la selle e le manopole.
di Lorenzo Rinaldi © riproduzione riservata Low Ride Srl