ANCMA: Arriva una tariffa diversa per auto e moto in autostrada. Ma…

Si è fatto un gran parlare da ieri della riduzione del pedaggio autostradale per le moto. Dal 1991 infatti in Italia vigeva, o sarebbe meglio dire vige, visto che di fatto non è cambiato, l’assurdo metodo di pagamento calcolato per numero di assi.  Di seguito riportiamo la parte principale del comunicato ufficiale emesso da ANCMA (che potete trovare per intero qui) che, grazie all’intervento del suo presidente, Corrado Capelli, e del direttore generale Pier Francesco Caliari, insieme alla FMI e alla rivista Motociclismo, nella persona del suo direttore Federico Aliverti, è riuscita a ottenere un risultato senza dubbio encomiabile. Al termine del comunicato ci saranno alcune nostre personalissime riflessioni.

Comunicato ufficiale ANCMA: Dopo anni di lotte di Confindustria ANCMA (Associazione Nazionale Ciclo Motociclo Accessori), che ha visto poi unirsi la Federazione Motociclistica Italiana e, in ultimo, il mensile Motociclismo con la sua campagna mediatica partita a maggio 2016, finalmente si è arrivati a una diversa tariffazione al casello autostradale per le due ruote.

Dal 1° agosto 2017, infatti, le moto e gli scooter pagheranno il 33% in meno su pedaggio autostradale. Scontistica permessa solo con l’uso del Telepass abbinato in esclusiva a targhe di veicoli a due ruote.

L’AISCAT (l’associazione sindacale che riunisce i concessionari autostradali), infatti, ha equilibrato una situazione che fino a oggi ha visto penalizzati i motociclisti. Questo è il motivo che porta Ancma a essere soddisfatta per quanto ottenuto ma a non ritenere questo risultato una vittoria ma bensì il giusto riconoscimento su una logica di tariffazione inaccettabile.

La differenziazione della tariffa è effettiva dal 1° agosto, ma dal 15 settembre 2017 diventa operativa quindi per i motociclisti che in tale periodo avranno usufruito del servizio autostradale con il Telepass otterranno i rimborsi dovuti, mentre il pagamento del pedaggio è diretto per scooter e moto che si fermeranno al casello dopo il 15 settembre.

Il risultato ottenuto è il frutto di un duro lavoro che ha visto l’impegno e il coinvolgimento di molti attori ai quali rivolgiamo un plauso per quanto fatto. La lista dei ringraziamenti è lunga ma un sentito riconoscimento va innanzitutto al Ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che ha fornito un impulso decisivo affinché si arrivasse a un accordo. Importante anche il sostegno da parte dell’ex ministro Maurizio Lupi, già autore degli sconti per i pendolari in autostrada; il vice ministro dei Trasporti, Riccardo Nencini che si è battuto in prima persona e speso per questo tema, e il sottosegretario ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro. Non si può evitare di ricordare il contributo dell’onorevole Vincenzo Garofalo, presidente del Gruppo Interparlamentare “Amici delle due ruote” e l’Autority indipendente per la regolamentazione dei Trasporti guidata da Andrea Camanzi. Continua qui

E ora qualche riflessione. Senza voler sottovalutare l’impegno di chi ha ottenuto questo che è a tutti gli effetti un successo (si è bravi tutti a parlare, loro ci hanno messo la faccia e sono andati avanti, quindi un grosso merito), ma anche un diritto sacrosanto che in tutta Europa i motociclisti hanno ottenuto da anni senza dover scendere in piazza, la formula di questa riduzione che AISCAT ha “gentilmente” concesso lascia spazio a molte discussioni. In primo luogo la richiesta, come sottolineato anche dagli hashtag #metaruotemetapedaggio  e #metapedaggio, lanciati dalla stessa rivista Motociclismo, era quella di avere una riduzione del 50% e non del 33%. Non è che le moto abbiano tre ruote, salvo qualche rara eccezione, ne hanno due.

Ma soprattutto perché riservare questa tariffa solo agli utenti Telepass e non a tutti i motociclisti? Un motivo c’è sicuramente e ce lo spiega l’amico Motoreetto in questo divertente video sulla sua pagina facebook che trovate anche alla fine di questa news. Se fino a oggi chi possedeva una moto e un’auto aveva la possibilità di associare a un apparato Telepass due targhe, utilizzandolo quindi per l’auto e per la moto, oggi dovrà fare un nuovo contratto solo per la moto. Siamo in Italia e chissà quanti furbetti avrebbero utilizzato la tariffa scontata anche per passare in auto.

E quelli che al Telepass proprio non pensavano fino a ora? Magari perché preferivano utilizzare la carta, visto che spesso le corsie Telepass nelle ore di punta sono più intasate di quelle Viacard. Ora questi utenti si affretteranno a stipulare un nuovo contratto Telepass che, guarda caso, ha un costo, nel caso di contratto Family, seppur non elevato, di 1,26 euro al mese. Pochi certo, ma pensate a quanti nuovi contratti avrà il signor Telepass da oggi.

Per non parlare di chi invece utilizza per lavoro il contratto Business in abbinamento a Viacard, che implica anche un costo aggiuntivo di 15,49 euro per la prima tessera e di 3,10 euro per ogni eventuale tessera aggiuntiva. In totale fanno 15,12 euro l’anno, che diventano 30,61 euro annui per chi ha un contratto Business con Viacard. Moltiplicateli per i nuovi contratti che arriveranno in questi mesi e fate due conti.

Altra riflessione: perché i biker stranieri dovranno continuare a pagare la tariffa piena, non potendo utilizzare, proprio perché non residenti in Italia, il Telepass ma solo il pagamento in contanti o con carta? Sono dei motociclisti di serie B solo perché provengono dall’estero? Prendendo proprio esempio dall’estero, nella vicina Francia i motociclisti posso passare il casello utilizzando il Télépéage Liber-t (equivalente del nostro Telepass) oppure optare per il tradizionale pagamento al casellante. Chiari cartelli (vedi la quinta e ultima foto nella gallery) posti all’inizio delle corsie riservate alle carte scoraggiano invece l’uso di tale pagamento automatico (vietato anche ai mezzi pesanti), in quanto il sistema non riconoscerebbe la moto e si andrebbe dunque a pagare la tariffa piena.

Dunque perché non offrire tale possibilità anche ai motociclisti in Italia? E non si dica che non c’è la possibilità tecnica, in quanto all’operatore del casello, una volta visto l’utente a due ruote, sarebbe sufficiente schiacciare un pulsante per ottenere la cifra ridotta. Alcuni di voi ricorderanno poi l’esperimento di più di una ventina di anni fa, con le Viacard a scalare da 90.000 lire, vendute a 54.000 lire ai motociclisti, con uno sconto del 40%. Anche quella soluzione venne presto abbandonata, forse perché ancora una volta c’erano i soliti furbetti che la utilizzavano anche sull’auto, nonostante sulla tessera fosse ben stampigliato il numero di targa del motoveicolo.

Tempo fa poi, erano sorti su alcuni limitati tratti autostradali d’Italia anche dei caselli riservati esclusivamente alle moto, più stretti di quelli per i veicoli a quattro ruote. Ma sicuramente sarebbe costato troppo alle concessionarie buttar giù un po’ di cemento per fare dei corridoi apposta e creare nuovi caselli dedicati, dove la tariffa sarebbe calcolata in modo del tutto automatico.

A proposito poi di quegli utenti che potrebbero beneficiare maggiormente di questa riduzione, cioè i pendolari, lo sapete che secondo quanto riportato da un più recente comunicato ANCMA, che potete leggere qui, questa riduzione non è cumulabile con altri sconti, quale, per esempio, lo sconto pendolari? Ma come, un motociclista non può anche essere pendolare? E inoltre il secondo comunicato parla anche una misura “sperimentale” fino al 31 dicembre 2017. Giusto il tempo insomma di fare cassa con un po’ di contratti Telepass per le moto… e poi? Sperimentale significa che la misura potrebbe anche essere ritirarla da un momento all’altro.

Come detto non vogliamo in alcun modo ridimensionare il grande impegno di chi si è messo in prima fila per questa campagna. Come sempre però, alla buona volontà di chi si è battuto per ottenere almeno questo risultato parziale corrisponde una scarsissima conoscenza del mondo reale da parte dei politicanti (cosa volete che capisca di viabilità uno che viaggia costantemente su un’auto blu con autista?), unita alla classica italica abitudine della carota e del bastone, che per le società autostrade si traduce in: “ti faccio lo sconto ma qualcosa in cambio mi devi dare, mica faccio della beneficenza io”. No infatti, che le concessionarie delle autostrade non fossero degli enti benefici ce n’eravamo accorti da tempo. Ah poi se volete, visto che la società autostrade evidentemente reputa i motociclisti dei poveri ritardati, qui c’è anche un manuale su come installarlo sulla moto.

Infine per quei “fenomeni” che ritengono che nel 2017 avere il Telepass sia praticamente obbligatorio e che chi non ce l’ha sia un “troglodita” e un “barbone” (letto testualmente su facebook, proprio come commento di qualche genio nel post sulla pagina di Motoreetto), ricordiamo che c’è anche chi preferisce farsi dei viaggi in moto lontano dalle autostrade, senza un GPS e con in tasca solo una vecchia cartina, e magari utilizzare l’autostrada solo saltuariamente e per motivi strettamente legati alla necessità di spostarsi velocemente. Non è che se vai a fare la spesa ogni settimana devi per forza avere tutte le tessere fedeltà dei supermercati. Noi siamo tra quei “barboni”… e voi?

www.ancma.it

di Lorenzo Rinaldi © riproduzione riservata Low Ride Srl

© LOWRIDE | 28/07/2017
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